“Dopo il Romanico, Gotico, Barocco,....., Brutalismo e High tech l’ultimo stile in Architettura è il Parametricismo”.
Sarò sincera, questo to do, non è affatto semplice.Le onde cerebrali durante la fase REM |
I sogni ad esempio cosa sono?
Quando sogniamo creiamo come delle inter connessione mentali, aleatorie e inconsce; che producono immagini attraverso una rete creata da "codici".
Roberto Kusterle |
Attenta che prendi aria |
L'architettura parametrica non è affatto tendenza o moda, come tanti l'hanno definita. E' una crisi, cavolo! una crisona, ho quasi voglia di sbatterla in faccia a qualche professore. Ma manteniamo la calma, ad ognuno il suo tempo (storico).
L'aspetto più affascinante è come la parametrizzazione coinvolge tutti i campi della creatività in ogni suo settore. Può essere applicato ad ogni dove e indifferentemente al grande e al piccolo manufatto. Il suo alto potenziale espressivo.
Osservando i risultati di una architettura parametrica trovo quanto tutto ciò sia realmente riportabile alla natura, alla struttura molecolare di ogni singolo elemento esistente.
Mi piace pensare come fin dal passato c'è stata una ricerca della geometria euclidea, studiandola, adoperandola, scarnendola. Per arrivare ad oggi a forme antiche, primordiali, che si formano grazie ad un processo. Il risultato di una rete di macro molecole (o polimeri sintetici se parliamo di materiali). Spulciando nel web ho trovato un toutorial, lascio le immagini commentarsi:
Anemone di mare |
Neurone |
Tutorial GH |
Cos'è? è una struttura emisferica composta da una rete di travi giacenti su cerchi massimi. Le geodetiche si intersecano formando elementi triangolari che giacciono approssimativamente sulla superficie di una sfera; i triangoli sono tutti molto simili tra loro ed essendo rigidi garantiscono la robustezza locale, mentre le geodetiche formate dai loro lati distribuiscono gli sforzi locali sull'intera struttura.
La cupola geodetica è l'unica struttura costruita dall'uomo che diventa proporzionalmente più resistente all'aumentare delle dimensioni.
Fra tutte le strutture costruite con elementi lineari, la cupola
geodetica è quella con il massimo rapporto fra volume racchiuso e peso
(massimo volume con il minimo peso).
Il progetto tradizionale, con carta e matita, di una cupola geodetica è molto complesso, in parte perché non esistevano progetti standard di cupole geodetiche pronti, da scalare dimensionalmente secondo le necessità, ma ogni cupola doveva essere progettata da zero in base alle dimensioni, alla forma e ai materiali. Il risultato è una soluzione di compromesso basata su triangoli e geodetiche solo approssimativamente regolari.
Invece questo progetto mi insegue da tempo, il Poème électronique, un capolavoro distrutto.
Questo padiglione è stato progettato e realizzato per l’Esposizione Internazionale di Bruxelles del 1958.
L’intero lavoro fu iniziato e diretto da Le Corbusier, che si occupò della realizzazione e della selezione delle immagini che componenvano il filmato proiettato su due pareti, cui si aggiunsero il “suono organizzato” composto da Edgar Varèse e diffuso mediante 350 alto parlanti articolati in “strade sonore”, è stato progettato architettonicamente da Iannis Xenakis (architetto, musicista e ingeniere).
Il risultato fu la prima vera e propria opera multi mediale è in grado di suscitare un’esperienza totalizzante dell’ascolto e della visione.
La prima caratteristica del padiglione, ed anche la più evidente, è data dall’assoluta mancanza di superfici piane e verticali: quell’architettura, infatti, è composta da superfici rigate, formate da pannelli di cemento armato precompresso e sostenute da costole.L'idea è partita dalla riproduzione in materia di onde sonore prodotte da una musica.
Stiamo parlando di 53 anni fa, si pensava già al sound design e come la musica potessere essere rappresentata a seconda delle onde sonore in FORMA. Credo sia pazzesco!
Purtroppo un'idea così visionaria e troppo avanti rispetto i contemporanei non ha avuto futuro, infatti nonostante il successo portato, la struttura fu distrutta pochi mesi dopo l'innagurazione, alla fine dell'esposizione. Un danno irrimediabile!!
Dopo due esempi interessantissimi ne porto un'altro, più attuale degli altri due solo per cronologia. Il Metropol: Parasol, Jürgen Mayer
Un'architettura che di certo non passa inosservata. Ho il piacere di prenderla in considerazione, per arrivare a fare una riflessione probabile mente inopportuna. La maestosità di questa struttura sicuro ruba il cuore dei turisti, li affascina, li stupisce: ma allo stesso tempo ridona l'idea di piazza, di urbano.
La potenza che il software regala probabilmente a volte fa sfuggire di mano l'obbiettivo finale. L'uomo. Non dimentichiamoci mai che l'architetto ha un compito morale, quello di progettare per la gente, oltre che per stupire.
Jan Peter Koppitz, l'ingegnere che ha seguito il progetto: il calcolo strutturale è avvenuto attraverso "uno strumento di interazione automatica con cui determinare lo spessore di ciascun elemento di legno e ottimizzare l'intersezione di ogni parte della struttura".
Il progetto tradizionale, con carta e matita, di una cupola geodetica è molto complesso, in parte perché non esistevano progetti standard di cupole geodetiche pronti, da scalare dimensionalmente secondo le necessità, ma ogni cupola doveva essere progettata da zero in base alle dimensioni, alla forma e ai materiali. Il risultato è una soluzione di compromesso basata su triangoli e geodetiche solo approssimativamente regolari.
Invece questo progetto mi insegue da tempo, il Poème électronique, un capolavoro distrutto.
Questo padiglione è stato progettato e realizzato per l’Esposizione Internazionale di Bruxelles del 1958.
L’intero lavoro fu iniziato e diretto da Le Corbusier, che si occupò della realizzazione e della selezione delle immagini che componenvano il filmato proiettato su due pareti, cui si aggiunsero il “suono organizzato” composto da Edgar Varèse e diffuso mediante 350 alto parlanti articolati in “strade sonore”, è stato progettato architettonicamente da Iannis Xenakis (architetto, musicista e ingeniere).
Il risultato fu la prima vera e propria opera multi mediale è in grado di suscitare un’esperienza totalizzante dell’ascolto e della visione.
La prima caratteristica del padiglione, ed anche la più evidente, è data dall’assoluta mancanza di superfici piane e verticali: quell’architettura, infatti, è composta da superfici rigate, formate da pannelli di cemento armato precompresso e sostenute da costole.L'idea è partita dalla riproduzione in materia di onde sonore prodotte da una musica.
Stiamo parlando di 53 anni fa, si pensava già al sound design e come la musica potessere essere rappresentata a seconda delle onde sonore in FORMA. Credo sia pazzesco!
Purtroppo un'idea così visionaria e troppo avanti rispetto i contemporanei non ha avuto futuro, infatti nonostante il successo portato, la struttura fu distrutta pochi mesi dopo l'innagurazione, alla fine dell'esposizione. Un danno irrimediabile!!
Dopo due esempi interessantissimi ne porto un'altro, più attuale degli altri due solo per cronologia. Il Metropol: Parasol, Jürgen Mayer
Un'architettura che di certo non passa inosservata. Ho il piacere di prenderla in considerazione, per arrivare a fare una riflessione probabile mente inopportuna. La maestosità di questa struttura sicuro ruba il cuore dei turisti, li affascina, li stupisce: ma allo stesso tempo ridona l'idea di piazza, di urbano.
La potenza che il software regala probabilmente a volte fa sfuggire di mano l'obbiettivo finale. L'uomo. Non dimentichiamoci mai che l'architetto ha un compito morale, quello di progettare per la gente, oltre che per stupire.
Jan Peter Koppitz, l'ingegnere che ha seguito il progetto: il calcolo strutturale è avvenuto attraverso "uno strumento di interazione automatica con cui determinare lo spessore di ciascun elemento di legno e ottimizzare l'intersezione di ogni parte della struttura".
Complimenti per il tuo articolo, niente di piu' vero.
RispondiEliminaNell'archiettura parametrica convergono tutte quelle discipline tecnico-scientifiche e sopratutto matematica cacapaci di generare generare ARCHITETTURA.
In ultimo, se posso permettermi, già con Mario ridolfi e precisamente con la Torre dei ristoranti 1928 ed il Motel AGIP Motel Agip a Settebagni (progetto), 1967/69 sono forse il primo esempio di architettura parametrica...Alfonso STASI
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto articolo mi è molto piaciuto, per due motivi: il primo compi un atto molto complesso e difficile, ossia metti in dubbio le tue certezze (almeno questo appare e trapela dalle prime righe), il secondo, sei entrata nel merito della questione. Solitamente si intende, quando si parla di parametrico, di qualcosa di legato al computer. Questa è una sciocchezza! C'è una grande profondità dietro l'intera questione!
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